Rieccomi emergere da qualche assolata e ventosa spiaggia sarda. La settimana scorsa ho messo in pratica i miei consigli: ho staccato la spina (per davvero) e sono partita per l’Ogliastra, che se non sei sardo probabilmente non conosci ma dovresti. E’ favolosa, si mangia benissimo e la gente è autentica e originaria. Detto questo veniamo a noi.

Davanti a un bicchiere di cannonau (questo lo devi conoscere per forza) si parlava con un “amico – conoscente” incuriosito dal mio lavoro.

–         Ma scusa, quanto ci metti a scrivere un articoletto?

E già lì un po’ di nervi a fior di pelle perché di articoletti non ne scrivo, al massimo contenuti o articoli.

–         Non saprei dirti, dipende.

Voleva a tutti i costi che concretizzassi in ore il mio lavoro. L’ho fatto.

–         Diciamo che più o meno un pezzo per un mio blog lo posso pubblicare e condividere in 4 ore?

–         Ma è contro producente se nessuno ti paga per gestire i tuoi spazi!

Blog personali: sono controproducenti?

Secondo alcuni se dentro il tuo spazio web non ci pucci (infilare con la forza) quantità notevoli di pubblicità che danno concretezza monetaria al tuo lavoro, avere un blog personale è una s…..ta.

Bene, io ne gestisco quattro, e non sono un’amante sfegatata della pubblicità indiscreta: devo essere una sfigata!

Invece no. Ecco perché.

I miei blog sono le mie palestre

Faccio poco movimento fisico, te lo confesso, ma in una cosa sono costante: nella scrittura. E’ dal lontano 2009 che scrivo tutti i sacrosanti giorni (se si fa eccezione per alcuni sporadici episodi tipo parto e similari). Scrivo tanto non solo perché è il mio lavoro, non solo perché scrivo libri, ma anche per via del fatto che gestisco una marea di blog. Scrivere almeno poche righe ogni giorno è importante, è fondamentale per diventare uno scrittore e un web content migliore. Non lasciar trascorrere nemmeno un giorno senza scrivere: il tuo stile e la tua elasticità mentale ringrazieranno.

I miei blog mi portano lavoro

Non mi porteranno bei soldoni dalla pubblicità, ma i miei blog sono come una vetrina. Il cliente ci passa davanti, gli piace come ho scelto di allestirla ed entra in negozio. Forse non ci crederai ma è da tantissimo tempo che non scrivo una mail per propormi come web content, in compenso ne ricevo tante. Non andranno tutte a buon fine, ma il gioco vale la candela non trovi? In più non stresso i miei lettori con pubblicità fastidiose.

I miei blog mi portano visibilità

Lavoro sì, ma anche visibilità. Anche quando i miei blog non si concretizzano in mail di contatto e lavoro, mi portano sempre visibilità. Il massimo quando la fidanzata di un amico, che abita a pochi passi da casa mia mi ha chiesto se ero io la Claudia che gestiva Essere Freelance. Se curi con attenzione i tuoi spazi puoi anche proporli a mo’ di curriculum. Ai clienti piace vedere nel concreto che scrivi e come lo fai.

I miei blog sollazzano il mio ego e stimolano la mia creatività

Ricevere mail nelle quali ti si ringrazia perché sei uno stimolo, una motivatrice, ricevere mail nelle quali il lettore si complimenta con te, commenti simpatici, condivisioni e chi più ne ha più ne metta mi piace, e piace a tutti quando capita. Un ego sollazzato è un ego produttivo, che ha voglia di far sempre meglio. E per far sempre meglio devi leggere i blog dei tuoi colleghi, leggere blog sconosciuti, informarti, tenerti aggiornato, lasciarti stimolare e suggestionare ogni giorno dal web: questo è uno dei modi per punzecchiare la mia creatività.

A giorni parliamo di quanto tempo ci si mette per scrivere un “articoletto”, di quelli scritti bene.

Detto questo passo e chiudo. Saluti dal mio #ufficioalmare.

Photo Credit: https://pixabay.com/

Di Claudia Zedda

Sono una scrittrice cagliaritana, web content, laureata in lettere moderne con indirizzo socio antropologico, ricercatrice indipendente e creativa cronica. Ho pubblicato due saggi tutti incentrati sulla tradizione sarda (Creature Fantastiche in Sardegna ed Est Antigoriu), un romanzo (L'Amuleto) e oltre ad esserefreelance.it gestisco il sito www.claudiazedda.it, www.bottegakreativa.it e www.koendi.it Visitali per conoscermi meglio!

4 commenti a “Blog personali: sono controproducenti?”
  1. Condivido tutto…anche se l’invidia che porto verso i sardi e verso la loro meravigliosa isola mi farebbe dire il contrario! 😀 😛

  2. Ciao Claudia,
    ottimo articolo, condivido al 200%. In una pagina hai riassunto tutte le motivazioni che mi hanno spinto ad aprire il mio blog sognodicomunicare.it: palestra, lavoro e visibilità. Complimenti, 4 blog personali sono tanti contando poi gli impegni di “lavoro”.

    A presto,
    Melania

  3. Forse dovresti eliminare la fastidiosa pubblicità che viene visualizzata durante la lettura dei tuoi articoli.

  4. Sono contenta che la pensiamo uguale 🙂
    Ho un blog dal 2004 quando ancora la gente non sapeva cosa fosse. Ora tutti dicono “blog” per citare siti web….
    Il blog mi ha portato collaborazioni, amicizie ed eventi personali.

    Ora, dopo una carriera di 10 anni non voluta nella Finanza, mi ritrovo dalle stelle alle stalle, e non ho alcuna voglia di tornarci. Sto cercando di far della mia passione un lavoro. Questo è già più difficile. Difficile per una persona che era abituata a lavorare nelle società più in alto del sistema bancario nazionale. E non perché non sappia essere blogger.

    Tutti mi dicono che sono una blogger a 360°. Curiosa, scrupolosa, esigente e frizzate. Il problema, almeno che sto riscontrando io, che le persone non spendono 5 minuti per me. Si fermano a dirmi “Finanza? Bleah”. E non importa se il mio blog tira, è seguito e ben indicizzato. Certo ci sono collaborazioni ma da qui a farlo diventare un lavoro….

    Io chiudo subito un blog pieno zeppo di pubblicità perché mi sa di falso, perché temo che gli articoli siano falsi trafili giornalisti commissionati da qualche partners.

    Ti ho scoperto per caso….. ma penso proprio che sarò una tua assidua lettrice! C’è sempre da imparare!!

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