Quei periodi da schifo colpiscono qualsiasi lavoratore, tanto peggio se si tratta di un libero professionista. Poco importa quanto sia di talento, quanto sia di successo, quanto sia motivato, la svogliatezza, la demotivazione, la stasi sono dietro l’angolo e chi può dire quando colpiranno.[adsenseyu1]

Non ci sei mai inciampato? Io personalmente più di una volta, tanto che oramai so come prendere questa malattia che può d’altronde essere curata con una certa facilità. Chi almeno una volta non si è chiesto “Ma che diavolo sto combinando?” “Dove voglio arrivare?” “E se avessi sbagliato tutto?”. Questo è un pericoloso campanello d’allarme.

 

Delle volte questi periodi di down passano senza nemmeno ce ne si accorga, basta una proposta lavorativa, una bella giornata di sole o un’idea geniale intorno alla quale si stava girando da tempo, basta trovare un buon cliente o perderne un poco simpatico.

Eppure niente di meglio, per superare la stasi della auto diagnosi. Solo in questo modo si può tornare in campo in brevissimo tempo, perché non sempre e non subito, nemmeno se sei un freelance di grande esperienza, ci si rende conto di essersi impantanati in un periodo di stasi.

In linea di massima il rimedio giusto per superare il periodaccio, dipende dalla causa che lo ha motivato. Ti sorprenderesti a scoprire quante ce ne sono e quanto simili siano per ciascun freelance.

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Magra di clienti

E’ uno delle cause che buttano più giù un buon professionista. Ricevere troppi no o  essere ignorato dai propri clienti potrebbe mettere a repentaglio tutte le certezze che negli anni, con fatica ci si è costruiti. Ti confiderò un segreto: capita a tutti!

Leggere una mail di rifiuto, nella quale si mette in questione il proprio stile e le proprie capacità è un dramma per un libero professionista che vive della propria arte, e il freelance in quel momento di rabbia prima e di demotivazione poi non sempre ricorda i suoi precedenti successi.

E’ proprio quello che si deve fare, tenendo in conto che non a tutti possa piacere il proprio stile di scrittura. Guardarsi indietro e ripercorrere la strada che si è fatta, i miglioramenti, i risultati è un ottimo modo per riacquisire fiducia in sé stessi.

Ovviamente se i no sono stati tanti, domandati perché le proposte di collaborazione in quel determinato periodo non vanno a buon fine. Potrebbero essere troppo costose, troppo elaborate, o richiedere per lo svolgimento troppo tempo. Mai dimenticare che non esiste una sola strategia di marketing e che spesso vale il detto: collaborazione che vai, regole che trovi!

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Lavorare per i clienti sbagliati

Prima di tutto c’è da capire quali siano. Non te lo posso dire io, ma per quel che mi riguarda i clienti sbagliati sono quelli con i quali non parlo volentieri, che evito di vedere quando mi contattano su skype, che pagano tardi pretendendo puntualità nella consegna dei lavori e soprattutto che pagano male.

Circondarsi di clienti sbagliati potrebbe mettere in  forse le basi stesse del tuo lavoro: l’indipendenza! Sei o no un freelance che può scegliere i propri clienti? Liberatene!

Ovviamente occhio al passo più grande della gamba; prima di salutarli definitivamente trovati dei clienti migliori!

Freelance solitario

Il nostro lavoro il più delle volte ci costringe a trascorrere del tempo da soli. Non che questo dispiaccia, ma l’uomo è un animale sociale, e la solitudine a lungo andare crea qualche disagio.

No, non direi che trascorrere ore su Facebook, Twitter, Msn o Skype significhi interagire, quindi se senti i morsi della solitudine, se ti senti poco creativo o annoiato, se hai poca voglia di lavorare  e non sai perché, che ne dici di andare a far visita alla tua sorellina, alla tua amica, alla tua vicina?

La sana, vecchia chiacchierata è una cura infallibile!

Problemi economici

Non me ne parlate! Il mio oroscopo per altro dice che la seconda parte dell’anno sarà di magra. La soluzione?

Ne vedo davvero poche: lavorare di più e spendere di meno, e dato che a parte le bollette le mie spese maggiori sono motivate dall’acquisto di libri e da cenette del fine settimana, dovrò lavorare proprio su quell’aspetto. Il consiglio? Scopri quali spese si possono tagliare… e fallo!

Inoltre manda curriculum a più non posso. Questo è il periodo giusto per trovare nuovi clienti, magari proponendo qualche sconticino.

Per farla breve la diagnosi tempestiva è sicuramente motivo di pronta guarigione, mentre lasciar trascorrere impassibili un momento di down potrebbe portare qualsiasi buon freelance al fallimento.

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Parola ai freelance

Tu che ne pensi? Mai attraversato un periodo di stasi o di depressione lavorativa? Come lo hai superato? Quali erano le cause?

 

Photo Credit: http://www.theromancedish.com/

Di Claudia Zedda

Sono una scrittrice cagliaritana, web content, laureata in lettere moderne con indirizzo socio antropologico, ricercatrice indipendente e creativa cronica. Ho pubblicato due saggi tutti incentrati sulla tradizione sarda (Creature Fantastiche in Sardegna ed Est Antigoriu), un romanzo (L'Amuleto) e oltre ad esserefreelance.it gestisco il sito www.claudiazedda.it, www.bottegakreativa.it e www.koendi.it Visitali per conoscermi meglio!

2 commenti a “Freelance depressi: come darsi una mossa”
  1. Ciao, la mia soluzione al problema dei “periodi da schifo” è uno solo : lavorare a progetti personali.
    Questo però significa che bisogna pensarli, studiarli, progettarli e realizzarli (dopo i lavori dei clienti, ovviamente).
    Avere dei progetti significa, a mio avviso, trasformare la frase “Cavoli, sono fregato, non ho lavori da fare in questo periodo!” in “Caspita, finalmente ho del tempo per finire il mio progetto!”.
    Se ne guadagna in motivazione, meno stress e magari possibili altre fonti di guadagno (se il progetto è realmente valido).

    Non trovi?
    Ciao

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