Riprendiamo da dove avevamo lasciato. Come da dove? Dalla tua nuova Partita Iva. L’hai imparato a memoria il numero? No, nemmeno io: in testa ho un traffico da far paura. Ci è entrato a forza solo il nuovo codice bancomat dopo qualche magra figura alla cassa di più di un supermercato.

Insomma abbiamo aperto la Partita Iva, o ci stiamo pensando tanto intensamente che ci sembra quasi d’averla aperta. Come ci si tiene a galla con le nuove spese?

Che ce ne siano l’abbiamo già tristemente scoperto, è arrivato il momento di farlo scoprire anche al cliente, che poveraccio dovrà per forza di cose venirci incontro. Prima di parlargli però è importante che le tue idee siano piuttosto chiare.

I costi annuali (per il 2014) relativi al popolo delle giovani partite iva è su per giù pari al 32% del tuo guadagno  annuale (da sentirsi male). Ciò significa che se dovessi scegliere di lasciare i tuoi prezzi invariati guadagneresti molto meno rispetto all’anno passato.

Ecco come ti consiglio di comportarti.

Busta A: Perderci qualcosa ma tenerti il cliente

Potrebbe essere una soluzione a patto che il cliente sia parecchio buono, ti sommerga di lavoro dal 1 di gennaio al 31 dicembre e il compenso parecchio alto. In quel caso potresti decidere di fatturare a fine mese il tuo compenso pari a 100 + il 20% relativo alla ex ritenuta d’acconto. Non stai rubando niente a nessuno: in fase di accordi avete pattuito un compenso lordo; il cliente anzi che versare la ritenuta d’acconto con f24, passerà direttamente a te questo benedetto 20%. Per correttezza specificaglielo.

Busta B: Dobbiamo parlare

Scegli se farlo per mail o per telefono; in ogni caso sarai un poco a disagio. Il mio consiglio è quello di inviare prima una mail ed eventualmente fare una telefonata in seguito, tanto per chiarirsi meglio. L’ideale è essere sinceri: “Caro cliente ho una botta di spese in più, devo aumentare il mio compenso almeno del 32%. Posso comprendere il tuo disagio ma davvero non posso fare diversamente. Se desideri possiamo parlarne a voce”, potrebbe essere una buona formula.

Busta C: Perderci il cliente e trovarne di nuovi e migliori

Se hai spiegato le tue ragioni con la chiarezza che dovrebbe contraddistinguerti, ma lui proprio non ne ha voluto sapere l’ideale è consigliargli di cercare un altro professionista, magari che operi con ritenuta d’acconto. Non aver paura, presto ne troverai un altro al quale proporre un preventivo completo di tutto.

E tu? Quale busta scegli?

Di Claudia Zedda

Sono una scrittrice cagliaritana, web content, laureata in lettere moderne con indirizzo socio antropologico, ricercatrice indipendente e creativa cronica. Ho pubblicato due saggi tutti incentrati sulla tradizione sarda (Creature Fantastiche in Sardegna ed Est Antigoriu), un romanzo (L'Amuleto) e oltre ad esserefreelance.it gestisco il sito www.claudiazedda.it, www.bottegakreativa.it e www.koendi.it Visitali per conoscermi meglio!

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