Il momento nel quale riesco a trovare e condividere maggiori notizie è la mattina: prima ancora che apra la mia agendina magica e mi ricordi che mi aspetta una lunga giornata di lavoro, più o meno gratificante, la mia testolina è altamente ricettiva. Il fatto è che anche nei  momenti di maggior ricettività, mi sta diventando letteralmente impossibile stare dietro a tutte le informazioni che vengono paracadutate nella mia casella di posta, nel mio profilo facebook, nelle mie pagine, nei miei blog, nel mio account twitter, tumblr e pinterest.

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Tutte informazioni potenzialmente interessanti, che però creano (lo so, è assurdo), l’effetto contrario: di blocco dell’informazione, e un freelance disinformato è un freelance zoppo.

Leggo troppo velocemente, leggo parzialmente, tralascio qualche dettaglio importante per star dietro a tutto, cestino mail che sarebbe stato meglio leggere per mettermi al passo… insomma non dice male chi ricorda che il troppo inevitabilmente stroppia.

Quindi mi chiedo: tutta questa condivisione, tutte queste informazioni, tutte queste news fanno davvero bene ad un professionista della comunicazione, ad un freelance, ad un blogger, ad un programmatore, insomma a chi fa della propria creatività un lavoro?

Temo di no, specie quando gli strumenti vengono utilizzati male, e diciamocelo chiaramente, chi più chi meno, tutti ci siamo lasciati prendere un po’ la mano da questa tendenza social. Fin qui la malattia: ma la cura?

Non credo che la soluzione sia nella negazione completa del mondo social: d’altronde se ci imponessimo di rimanere 75 giorni senza accedere al nostro profilo twitter, come nel caso del coraggioso freelance che scrive per guerrillafreelancing, falliremo miseramente. Ci stanno gli obiettivi ambiziosi, ma quelli assurdi non fanno altro che demotivarci.

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Pulizia dei contatti

Richiede una marea di tempo, ma ti assicuro che ne vale la pena. Quando parlo di contatti mi riferisco a quelli che possiedi su qualsiasi profilo: di norma aggiungiamo il maggior numero di persone possibili perché abbiamo l’idea che in questa maniera potremo raggiungere sempre più persone. Tutto giustissimo, ma una marea di contatti significa anche una marea di informazioni: non le si può assimilare tutte e in diversi casi ci interessano relativamente.

La pulizia che ho effettuato con maggiore soddisfazione è stata quella relativa al profilo FB (pensa che con alcuni contatti non è mai avvenuto nemmeno uno scambio di mail), ha seguito immediatamente dopo il mio profilo pinterest e sto lavorando sulla mia posta, cercando di aggirare lo spam e cancellandomi dalle newsletter alle quali, te lo giuro, non ricordo d’essermi iscritta. Almeno ora Outlook non canta ogni tre secondi.

Ho un po’ più di difficoltà con Twitter: amo tutti i miei followers e molti dei profili che seguo sono davvero indispensabili.

Naturalmente fai attenzione a non esagerare: d’accordo limitare i flussi di informazione, ma non farti nemmeno il vuoto intorno!

Imponiti degli orari

Presa dall’esagerato desiderio d’essere sempre informata ho installato qualche tempo fa una simpatica app per Chrome. Bella, bellissima. Mi informa ogni qualvolta qualcuno mi cerca. Così, mi sono detta, eviterò di entrare ogni tre secondi nelle mie pagine inutilmente. Pessima idea: non riuscivo a concludere nemmeno mezzo articolo che un avviso sonoro frantumava la mia attenzione (e tu sai quanto può essere precaria l’attenzione di un freelance). Risultato? Ho disattivato le app e mi sono imposta di entrare sui miei profili solo a conclusione di un lavoro. Di tanto in tanto, è ovvio, dovrò rinnovare le mie promesse, ma per ora sta funzionando.

Tieniti informata/o

Per farlo io uso classici canali:

  • iscrizione agli rss dei siti che reputo più interessanti;
  • visita quotidiana sul sito di Repubblica & Co;
  • Google Allert;
  • Google News.

In questa maniera mi procuro personalmente (e attivamente) le notizie che desidero leggere.

Tu? Quale sistema usi?

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Prenditi una pausa

Questo è il consiglio migliore che si possa dare. Non credo che oggi sia possibile fare per davvero a meno dei social, ma una pausa dobbiamo prendercela tutti! Naturalmente durante le giornate di lavoro è difficile, ma non dimenticare che noi, giovani e meno giovani freelance, abbiamo dalla nostra la possibilità di non lavorare durante il fine settimana. Chiudi il computer, dimentica i social, manda a riposo il cellulare e goditela!

E tu? Quali sistemi usi per rimanere sempre informato? Hai mai pensato di prenderti una pausa dai social network. Raccontami la tua!

Photo Credit:  Lorenzo Milito

Di Claudia Zedda

Sono una scrittrice cagliaritana, web content, laureata in lettere moderne con indirizzo socio antropologico, ricercatrice indipendente e creativa cronica. Ho pubblicato due saggi tutti incentrati sulla tradizione sarda (Creature Fantastiche in Sardegna ed Est Antigoriu), un romanzo (L'Amuleto) e oltre ad esserefreelance.it gestisco il sito www.claudiazedda.it, www.bottegakreativa.it e www.koendi.it Visitali per conoscermi meglio!

4 commenti a “Social Freelance: la malattia e la cura”
  1. Ottimo articolo, nel senso che condivido appieno la difficoltà ad utilizzare in maniera ottimale dei filtri per non perdere la concentrazione..Sono alle prime armi in questo senso, cmq mi sto imponendo che alzandomi prima la mattina faccio il grosso (lettura delle email, risposte e piccole condivisioni). Poi mi creo dei piccoli spazi subito dopo pranzo e nel tardi pomeriggio. Poi mollo!! 🙂
    La sera, non sempre, leggo i blog…Uso molto anch’io i feed (con Google reader) e google alert.
    Per finire, uso la tecnica del pomodoro per concentrarmi, funziona!!
    Ciao

  2. Ciao Franco, grazie per i tuoi consigli! Abbiamo parlato spesso della tecnica del pomodoro in questo blog, ma ancora non l’ho provata… me la riservo per un prossimo futuro!
    Buona giornata e buon venerdì!

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