In questo periodo mi arrivano moltissime mail che mi interrogano sul giusto prezzo da far pagare per i propri servizi di scrittura, e proprio da queste mail ho preso spunto per inaugurare il sondaggio del mese (quindi grazie a tutti i creativi freelance che ogni giorno mi scrivono). 

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Quanto reputi sia giusto far pagare un tuo articolo? Preferisci la tariffa oraria o quella a parole?

Ovviamente è un argomento spinoso, soggetto a una miriade di variabili, quindi sentiti libero di utilizzare lo strumento dei commenti per contestualizzare la tua risposta. La tua opinione comparirà nella prossima infografica made esserefreelance!

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Di Claudia Zedda

Sono una scrittrice cagliaritana, web content, laureata in lettere moderne con indirizzo socio antropologico, ricercatrice indipendente e creativa cronica. Ho pubblicato due saggi tutti incentrati sulla tradizione sarda (Creature Fantastiche in Sardegna ed Est Antigoriu), un romanzo (L'Amuleto) e oltre ad esserefreelance.it gestisco il sito www.claudiazedda.it, www.bottegakreativa.it e www.koendi.it Visitali per conoscermi meglio!

7 commenti a “Sondaggi freelance: il giusto prezzo”
  1. Un centesimo a parola è assurdamente basso 🙂
    Per un’azienda tedesca ho preso 4 centesimi a parola, ma i testi erano semplici. Altrimenti è molto basso anche quello come prezzo.

  2. Sono dell’opinione che ci si debba prima di tutto confrontare con il mercato sul quale si intende lavorare, poi dare uno sguardo all’azienda con la quale si interagisce ed infine la tipologia di lavoro che ci si richiede di svolgere. Per il mercato Italiano, 0,01 cent a parola è una base per lo meno onesta, sotto la quale a mio parere non è consigliabile scendere per evitare la svalutazione del lavoro. Ovviamente in relazione alla difficoltà degli argomenti il prezzo a parola deve salire e non di rado ho lavorato a tariffa oraria. 🙂 Grazie per la condivisione della tua esperienza Daniele!

  3. Salve,
    sono uno studente di economia e tramite l’ università, sto lavorando a un progetto relativo ai web writers.
    Volevo chiedere la vostra collaborazione nel compilare un questionario sul mondo dei web writer che utilizzerò unicamente per fini didattici.
    Al termine del questionario si avrà la possibilità di scaricare gratuitamente una guida sulla scrittura online.
    Vi ringrazio infinitamente per l’attenzione e per la collaborazione!!
    LINK: https://qtrial.qualtrics.com/SE/?SID=SV_260Ku5ZnQpxCWYQ

  4. Esiste un tariffario all’Ordine. Non mi piace l’Ordine, ma se tutti applicassimo il tariffario evitando di ‘lavorare quasi gratis’ forse avremmo tutti meno problemi! non credi?

  5. Ciao Mariangela, condivido la tua posizione. Se tutti dessero giusto valore al proprio lavoro, non svendendolo, probabilmente si lavorerebbe meglio. Ai clienti l’arduo compito di scindere fra professionisti e improvvisati o alle prime armi.
    Per quel che riguarda il tariffario dell’Ordine non credo rispecchi la realtà del mercato web. Ciò non toglie che la rete, agile e rapida come si dimostra, in fondo ha già elaborato un suo tariffario che non va sotto lo 0,01 cent a parola e che ciascun freelance può personalizzare a proprio piacimento.
    Le cose stanno così: quando si inizia e si fa esperienza si tende a fare prezzi “molto” concorrenziali, ma quando quello della creazione contenuti diventa una professione, le tariffe debbono essere aumentate. Ne va della sopravvivenza del freelance.

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