Alcuni l’ufficio ce l’hanno in testa, ma per la maggior parte di noi ufficio e casa sono la stessa cosa, nel bene e nel male, finché un lavoro alle dipendenze non ci separi. Insomma abbiamo fatto qualche promessa al nostro #ufficioincasa e cerchiamo di rispettarci nella salute e nella malattia. Sì è proprio un matrimonio non trovi?

Il problema è sempre lo stesso: il matrimonio perché funzioni richiede impegno, ma al freelance dai una mano, e si prende un braccio. Hai presente quando apri un pacco di patatine e ad ogni scrocchiante delizia dici “adesso basta”, ma poi basta arriva solo alla fine del pacco? Ecco delle volte ci facciamo prendere la mano, iniziamo a far confusione fra quella che è vita privata (casa) e quella che è vita professionale (ufficio) e viviamo periodi più o meno lunghi di caos mentale e reale con ufficietti che pare siano implosi e case giungla abitate da creature in pigiama che si nutrono di parole e video.

Il fatto è abbastanza semplice da spiegare! Organizzarsi è difficile, e scindere fra lavoro e vita vera non è da tutti. Non sarà che dopo tanti sacrifici tu stia desiderando un ufficio lontano da casa? Sia mai! A tutto c’è una soluzione, il segreto sta nella pianificazione, parola di donna post-it/moleskine.

[adsenseyu1]

Freelance e faccende di casa

Non fraintendermi, non diventerà mai piacevole svolgere le faccende domestiche, ma se ben organizzata/o almeno riuscirai ad ottimizzare il tempo. Il mio metodo è estremamente semplice: ho scritto in un bel foglio bianco tutte le faccende che all’interno di una settimana si debbono necessariamente svolgere. Stirare, lavare per terra, sistemare la terrazza, spolverare, pulire il bagno, riordinare lo studio (manca appositamente pulire le finestre, perché per la sottoscritta si tratta di un evento non certo settimanale). Poi mi sono procurata una lavagnetta, ci ho pucciato 5 post it, li ho nominati con i giorni della settimana (quelli lavorativi) e ho diviso i compiti giorno per giorno. Seguo questo programmino settimanale da mesi oramai, e mi pare infallibile. Ovviamente per non prenderlo a noia di tanto in tanto cambio l’ordine degli addendi, ma il risultato te lo assicuro, non cambia.

Ovviamente in lista non ho messo le incombenze quotidiane: rifare il letto, tappare il tubetto di dentifricio che tuo marito chissà come lascia sempre aperto, riordinare il divano, habitat maschile per eccellenza, sistemare le mille paia di scarpe del tuo consorte che più che un uomo sembra un mille piedi che porta il 46, e dolcis in fundo, trovare una sistemazione per quella meravigliosa sacca da calcetto che, nei miei sogni più intimi, viene buttata per sbaglio. Queste sono faccenducole che si impara a svolgere in automatico, d’altronde o cambi compagno o le fai senza pensarci (non me ne volere se sei un freelance con il fiocchetto azzurro, a ciascuno le proprie abitudini).

Se ami le sorprese potresti assemblare la boccia per la pesca fortunata settimanale. La riempi con bigliettini contenenti le faccende da svolgere e ogni giorno ne peschi una… con me non ha funzionato, ma magari tu sarai più fortunata/o.

Potresti anche pensare alla soluzione improvvisazione: quel che ti pare ci sia da fare in casa, lo fai… non ha funzionato nemmeno questa con me. Fingevo di non vedere!

[adsenseyu1]

Freelance e orari

C’è stato un tempo in cui mamma mi preparava pranzo e cena, poi sono diventata grande e mi sono trasferita e ho capito presto che un freelance che ha un #ufficioincasa deve imporsi degli orari di apertura e chiusura. Diversamente si rischia di lavorare più di quanto si farebbe alle dipendenze. Ti dico fin da subito che rispettare gli orari di chiusura è difficilissimo, anche perché siamo uno strano caso di lavoratori innamorati della nostra professione, ma è indispensabile.

Tanto per cominciare staccare ti aiuta a rigenerare le idee e dar respiro agli occhi, e poi non potrai mangiare toast e pizzette per tutta la vita. Ovviamente no, mangiare davanti al computer non va bene per niente, anche se ci piace tantissimo farlo.

Freelance VS non Freelance

Noi, con i nostri pigiamini indossati fino a pomeriggio inoltrato siamo comunque degli esseri sociali, non te lo dimenticare. Per dirla semplice dato che non esci per andare in ufficio e non vedi ogni giorno colleghi più o meno simpatici, sarà il caso che non ti dimentichi di organizzare un incontro, anche rapido, con amici durante le tue giornate lavorative. Forse non ci crederai, ma anche tu hai bisogno di parlare con qualcuno, e poi, te lo assicuro, starai meglio e lavorerai con più entusiasmo.

Il telefono può aiutare, ma il contatto face to face è decisamente meglio. Personalmente trasformo almeno due giorni a settimana, per due orette circa, il mio ufficietto freelance in un angolo caffe lance: due chiacchiere non hanno mai ucciso nessuno, specie se condivise con la persona giusta.

Inoltre quando rientra il tuo compagno/a staccati con la forza dal lavoro, non fare come me che lo saluto digitando ancora parole sulla tastiera.

[adsenseyu1]

Da freelance a freelance: consigli spicci

Anche se non devi uscire per andare nel tuo ufficietto in centro, niente ti vieta di toglierti il pigiama e renderti presentabile. Magari non metterti i tacchi e camicette che ti strizzano, ma una dignitosa canadese o un pantalone comodo potrebbero fare la differenza, insieme con una pettinata ai capelli.

In questo caso predico bene e razzolo male, malissimo, ma vincerò la dipendenza da pigiama.

Detto questo ti auguro di trascorrere un buon week end lontano dal tuo #ufficioincasa. Molto meglio il mare!

Naturalmente se hai qualche consiglio in aggiunta, condividilo, ma che te lo dico a fare, oramai lo sai!

@EssereFreelance

Di Claudia Zedda

Sono una scrittrice cagliaritana, web content, laureata in lettere moderne con indirizzo socio antropologico, ricercatrice indipendente e creativa cronica. Ho pubblicato due saggi tutti incentrati sulla tradizione sarda (Creature Fantastiche in Sardegna ed Est Antigoriu), un romanzo (L'Amuleto) e oltre ad esserefreelance.it gestisco il sito www.claudiazedda.it, www.bottegakreativa.it e www.koendi.it Visitali per conoscermi meglio!

18 commenti a “#ufficioincasa: idee per un freelance organizzato”
  1. Che bello condividere dilemmi comuni! io oggi mi sono confrontata con quello “quale parte di casa mostro nella videochiamata skype” – anche perché le faccende io le rimando a fine giornata, che dopo il lavoro mi riescono meglio!

  2. Si il problema ambiente per videochiamata lo conosco perfettamente! Per il resto, io “faccendo” in casa durante le pause, un pò come chi ha un ufficio fuori dimora fa una pausa caffè. Ahahaha

  3. Ciao,
    ho scoperto il tuo sito tramite Twitter. Molto carino! Ammiro la tua capacità di essere così metodica, io nonostante il GTD continuo ad arrancare sepolto dalle cose da fare!

  4. Grazie Alessandro! Il mio metodo purtroppo ha le gambe corte… spesso va rispolverato e rimesso in forma: l’importante è conoscere il momento giusto! Ricambio i complimenti per il tuo sito 🙂 Credo si sia conterranei! Buon lavoro e a presto!

  5. Ma si riesce a inserire anche una pausa Simpson in tutto questo??
    Anch’io lavoro da casa e ti ringrazio per questo sito perché a volte sono io stessa a non considerarmi una vera lavoratrice… ora devo dire che mi sento meglio!
    Io ho fatto la scoperta del secolo quando ho preso un cane: a meno che non diluvi, almeno una mezz’ora di passeggiata al giorno devo farla per forza!

  6. Ahaha, io non a caso riprendo a lavorare alle 14,30 🙂 Quindi suppongo che sì, tutti possano farsi la propria pausa Simpson. Davvero rigenerante. Certo quando finisce il programma è una tristezza! A prestissimo Michela!

  7. ciao Claudia,
    io non uso post-it, e la mia scrivania ha davvero tutta l’aria di essere quella di una studentessa prima dell’ esame che di una che invece ci lavora, ma poi quello che mi frega è che uso open office a mo di post-it che se poco poco mi succede un guasto sono rovinata XD

  8. L’importante che funzioni Vale e poi sentirti ancora studentessa non potrà certo farti male! In questo periodo vorrei per esempio tornare alle superiori: ricordi quando a Giugno iniziavano le vacanze? Sbav.
    Io uso i post it per differenziare un pò! Faccio già tanto con il computer e per separarmene un poco cerco di fare quel che posso lontano dal mio piccolo “tessoro”.
    A prestissimo!
    Ps. Non nominarli nemmeno i guasti. Ci ascoltano 🙂

  9. Gran bell’articolo, e gran bel sito. Dire che mi rivedo in tutto ciò è ovvio. Io personalmente alla lavagnetta preferisco il post-it da attaccare subito sotto i miei schermi (lavoro in multimonitor), solitamente li uso per appuntamenti o note importanti. Per tutto il resto c’è il mio moleskine un aggroviglio di “to do list” e idee, però c’è da dire che il semplice fatto di scrivere ogni cosa che mi passa per la testa mi permette di andare a dormire sereno in quanto quando mi sveglio non devo ricordarmi nulla ma ho tutto scritto 😉

  10. La mia scrivania è tutta agende, post it e blocchi bianchi e fogli volanti. Nel mio casino ho trovato un ordine! 🙂 A presto Daniel e Grazie!

  11. Ciao, complimenti per il blog e per il modo che hai di scrivere che mi piace molto.
    Io per risolvere il problema “vestirsi/pettinarsi/uscire nonostante non debba andare in ufficio” ho unito l’utile al dilettevole e mi sono “imposto” (da buon viziato!) la colazione al bar e devo dire che è un appuntamento che non salto mai!
    Per l’organizzazione del lavoro uso i promemoria sull’iphone per il momento ma sto cercando un software/app magari cloud visto che lavoro a volte dal fisso e a volte dal portatile in trasferta. Hai qualcosa da consigliarmi?
    Ciao

  12. Ciao Paolo, grazie per aver condiviso con noi le tue soluzioni.
    Conosci Remember the Milk, Evernote o Do It Tomorrow? Magari potrebbero tornarti utili. A prestissimo!

  13. Buon giorno, trà le tante osservazioni non ho trovato risposta hai mie quesiti ovvero l’inquadramento fiscale, partita iva di un freelance immobiliarista,potete aiutarmi? Grazie.

  14. Questo non è certo l’articolo giusto per chi cerca risposte in merito all’inquadramento fiscale relativo alla professione. In linea di massima ci sono due strade da percorrere: collaborare occasionalmente con il cliente rilasciando ricevuta o scegliere di aprire una partita iva e rilasciare fattura.
    Come è ovvio le due situazioni sono assolutamente differenti e naturalmente il mio consiglio spassionato è quello di cercare un’opinione professionale trovando un commercialista disposto ad aiutarti.

  15. Bello questo sito! Io sono una non-free lance scontenta del suo lavoro. Purtroppo per sbarcare il lunario ogni mattina devo abbandonare (con dispiacere!) le mura domestiche e non posso avere un ufficio in casa per dedicarmi alle cose che più mi piacciono, anche perchè quando rientro nel pomeriggio sono stanca. Un po’ invidio questi vostri “problemi estivi”. Magari quando andrò in pensione organizzerò pure io un uffico carino come quello delle fotografie e terrò presente tutti questi consigli. Buona estate a tutti i free-lance!

  16. Chiedo scusa, ho postato qui il mio commento che si riferiva anche al post del 10 luglio. Il caldo ha i suoi effetti anche su di me… Vogliate perdonarmi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *