Il confronto: solo con te stessa

Ciao amica cara, ciao amico bello. Di tanto in tanto risorgo dal mio torpore. Gli impegni si sono moltiplicati a vista d’occhio e una persona sensata avrebbe scelto già da tempo di chiudere il blog. Ma io, l’avrai capito, non sono una persona sensata. Per cui sto qui quando posso e mi sento felice tutte le volte che qualche lettrice o lettore mi scrive per chiedere consiglio o per domandarmi che fine abbia fatto.

Ho fatto questa fine: presentazioni dei miei libri ogni fine settimana, una o più di una (tieniti aggiornata seguendo Claudiazedda.it), laboratori di gastronomia quanti ne vuoi, corsi su etnobotanica e tradizione popolare una volta al mese e nuova passione super figa: la fotografia.

In questi mesi mi sono occupata del sito e del catalogo di un’azienda piuttosto nota sull’Isola Sarda: Bresca Dorada. Dai uno sguardo e dimmi se le foto ti piacciono. Sono tutte mie.

Tutto questa marea di novità mi ha fatto riflettere su un aspetto importante della vita di ciasun creativo: la necessità di mettersi a confronto con gli altri. Tu lo fai mai? Io ho smesso da un po’ e ora ti racconto perché.

Confronto con gli altri: perché lo facciamo?

Che poi non parlerei di necessità ma di un bisogno sadico di conferme o condanne.

Il confronto, riteniamo normalmente, ci aiuta a fare il punto della situazione. Sono arrivata al livello di tizio? L’ho superato? Non lo supererò mai? E in base alle nostre risposte più o meno sensate, più o meno consapevoli creiamo l’immagine che abbiamo (e diamo) di noi stessi.

La brutta notizia è che lo facciamo tutti, la buona notizia è che possiamo smettere di farlo.

Lo facciamo tutti, lo abbiamo fatto tutti e saremo sempre tantati di farlo, ma dal pericolo del confronto, te lo dico da amica, è molto meglio tenersi alla larga. Se ne esce sempre con graffi, orgoglio ferito e alterazioni psico somatiche poco gradevoli.

Perché il nostro cervello ragiona così: c’è il bello perché esiste il brutto, c’è il bravo perché esiste il cattivo, c’è il successo perché esiste l’insuccesso… insomma, ci siamo capiti.

Per fare un check sulla propria carriera ciascuno di noi è quindi tentato di mettersi a confronto con l’acerrimo nemico x o il grande competitor y. E il risultato può essere di due toni diversi: o salta fuori che siamo degli sfigatelli che sono sempre ad un passo dal successo, ma niente da fare, non lo si raggiunge, o salta fuori che siamo l’invincibile Hulk con ansia da prestazione e con una cera decisamente migliore (o così ti auguro).

Ora se ti chiedessi di scegliere fra lo sfigatello occhialuto che lavora ma non conquista il potere, e l’incredibile e pure invincibile Hulk so già cosa sceglieresti. Perché essere Hulk, evidenti problemi epidermici e di gestione della rabbia a parte, non dispiace a nessuno.

Ma se ti fermi a riflettere è facile capire che sia nell’uno caso, sia nell’altro caso non ce la passiamo troppo bene.

Lo sfigatello, va beh, che te lo dico a fare, vorrebbe ma non può e vive costantemente con la voglia di fare e l’impossiblità di farcela. Il che si trasforma in una frustrazione piuttosto pesante da portare a spasso.

L’incredibile Hulk invece, invincibile, terribile, potente diventa schiavo del proprio potere: ha successo, ma fatica incredibilmente per mantenere alto il livello delle sue prestazioni, non è in grado di rilassarsi perché chi si ferma è perduto e chi va a Roma perde la poltrona, è invidioso di chiunque accenni ad avere un briciolo di creatività, costanza, dedizione superiore alla sua. Insomma una vita di m… brutta.

Sì al confronto con se stessi

C’è un modo nel quale possiamo vincere. Concederci al desiderio di confronto ma con se stessi. Visto che la nostra mente ragiona con maggiore semplicità davanti alla dualità giochiamo seguendo le sue regole.

Metti a confronto la te del presente vs la te del passato. L’ambito del quale parlo è quello lavorativo, ma questo ragionamento fila per qualsiasi aspetto della vita.

Paragona le collaborazioni degli anni passati con quelle odierne, le tue capacità professionali e relazionali di ieri e di oggi, il tuo conto corrente passato e futuro. Insomma fai un quadro della situazione più o meno completo. Se il risultato è soddisfaciente goditela per qualche momento e immediatamente dopo poniti nuovi obiettivi raggiungibili ma ambiziosi.

Se il risultato non ti piace fatti qualche domanda e mi raccomando, datti risposte intelligenti.

I miei confronti

La mia ossessione di questi tempi è instagram (ti ho detto che mi sto appassionando abbondantemente di fotografia no?): ora i miei followers sono davvero pochini rispetto a profili molto più prestigiosi. Inizialmente li visitavo, i profili prestigiosi intendo, e rosicavo.

Ora li visito, salvo le foto che mi piacciono, capisco perché mi piacciono e lavoro per raggiungere quei risultati. Per darmi la carica guardo le foto di un anno fa e di avant’ieri e penso che di strada ne ho fatta un bel po’, ma non intendo fermarmi.

Il confronto utile

Il confronto (se di confronto si può parlare) mi torna utile solo quando osservo la carriera, i lavori, lo status dei miei concorrenti, competitor, colleghi (e spesso amici) e analizzo la situazione. Cosa mi piace di quel determinato lavoro, di quella determinata posizione professionale, di quella collaborazione? Cosa posso fare per raggiungere quella determinata posizione, collaborazione, risultato?

Una volta che hai il tuo piano d’azione il risultato si fa dannatamente vicino. Facile no?

Passo e chiudo. Raccontami come la vedi e come te la cavi tu. Ovviamente se ti va.

 

Aggiornamento

Un’idea carina può essere quella di tenere traccia della tua crescita personale insieme con altre amiche ed amici: si possono organizzare incontri periodici durante i quali ci si racconta i successi e le difficoltà incontrate e magari si verifica il raggiungimento di alcuni obiettivi.  A tal proposito puoi organizzare un incontro virtuale o reale (gli incontri reali sono nettamente più produttivi, ma ovviamente fai quel che puoi). Per farlo con una certa eleganza ti può aiutare questo servizio online che ho provato di recente. Si chiama Paperlesspost e ti consente di creare inviti carinissimi, inviarli a tutti gli amici che vuoi e ti aiuta inoltre ad organizzare eventi virtuali. Nella sezione Professional trovi una marea di biglietti davvero carinissimi, e per le mamme in ascolto è presente anche la sezione kid’s Birthday: io ho già adocchiato l’invito per il compleanno di Rebecca! Unicorno tutta la vita! Prova il servizio e fammi sapere che ne pensi.

Update

A nice idea can be to keep track of your personal growth together with other friends and friends: you can organize periodic meetings during which you tell us about the successes and difficulties encountered and maybe the achievement of some goals. In this regard you can organize a virtual or real meeting (real meetings are clearly more productive, but obviously you do what you can). To do this with a certain elegance you can help this online service that I tried recently. It’s called Paperlesspost and allows you to create cute invitations, send them to all the friends you want and also helps you organize virtual events. In the Professional section you will find a lot of really cute tickets, and for the mothers listening there is also the kid’s Birthday section: I have already spotted Rebecca’s birthday invitation! Unicorn all life! Try the service and let me know what you think.

Di Claudia Zedda

Sono una scrittrice cagliaritana, web content, laureata in lettere moderne con indirizzo socio antropologico, ricercatrice indipendente e creativa cronica. Ho pubblicato due saggi tutti incentrati sulla tradizione sarda (Creature Fantastiche in Sardegna ed Est Antigoriu), un romanzo (L'Amuleto) e oltre ad esserefreelance.it gestisco il sito www.claudiazedda.it, www.bottegakreativa.it e www.koendi.it Visitali per conoscermi meglio!

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