Periodo pessimo. Poco lavoro, tanta attesa per risposte che non arrivano, lavori in casa infiniti, pochi soldi, Reb che non dorme manco se la faccio stancare tipo runner professionista, io che ho perso un po’ la bussola e gastrite lancinante che mi fa vedere tutto nero e brutto.

Stop.

Ieri mi sono fermata un momento. Ok. Ho respirato. Mi sono fatta una bella passeggiata fin alla palestra (non a piedi ma in macchina… sei matta) ho passato 55 minuti lavorando sull’addome che poi è il centro della nostra forza, come dice sempre la mia super personal trainer e ho capito!

Ho perso la bussola. Sono come una ranocchia che cerca di risalire pareti di vetro e scivola, scivola, scivola. Mi devo dare una mossa, ma stando ferma, ho pensato.

E stando ferma ho pensato, finalmente. E pensando ho capito.

C’è da ridare nuova forma ai miei obiettivi. Non solo dei miei blog (per far questo dai uno sguardo al professionalissimo pezzo di Riccardo Esposito), ma in generale alla mia vita.

L’ho fatto agendina in mano, buttando giù su carta le idee. Sono saltate fuori buone idee e il nodo del problema. Per essere una buona madre ho limitato la mole di lavoro… quindi la mole di guadagni… quindi la mole di soddisfazione personale. Davvero un errore sciocco. Ma tant’è l’ho fatto e ora mi rimbocco le maniche per correre ai ripari.

Ecco la lista che da oggi appenderò sulla bacheca sopra la mia scrivania.

  1. Una buona madre non deve necessariamente rinunciare al lavoro
  2. Meno lavori, meno sei felice
  3. Meno sei felice, più sei stanca, meno sei una buona madre
  4. Sfrutta al massimo il tuo tempo senza sprecarlo in cazzolate
  5. Usa di meno il cell per rilassarti e leggi di più
  6. Lavora, tanto e bene, perché il lavoro ti rende migliore

Mamme e papà freelance, passo e chiudo, vado a riorganizzare la mia vita.

Di Claudia Zedda

Sono una scrittrice cagliaritana, web content, laureata in lettere moderne con indirizzo socio antropologico, ricercatrice indipendente e creativa cronica. Ho pubblicato due saggi tutti incentrati sulla tradizione sarda (Creature Fantastiche in Sardegna ed Est Antigoriu), un romanzo (L'Amuleto) e oltre ad esserefreelance.it gestisco il sito www.claudiazedda.it, www.bottegakreativa.it e www.koendi.it Visitali per conoscermi meglio!

2 commenti a “Lavoro uguale felicità: ecco perché una madre non deve smettere di lavorare”
  1. Condivido tutto meno la 2 “Meno lavori, meno sei felice”. Secondo me in Italia abbiamo la pessima abitudine di lavorare tanto e produrre poco. Meglio lavorare meno, ma meglio cioè dandosi dei tempi (time management) per arrivare agli obiettivi 😉 Naturalmente la mia è solo una critica costruttiva e ti faccio i miei migliori auguri, anche perché sono nella tua stessa situazione:)

  2. Grazie per il buon consiglio 😉 In verità la vediamo in maniera piuttosto simile, devo essermi espressa poco chiaramente. A presto e ti ringrazio per essere passata di qui!

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