Pratico yoga da almeno 15 anni: il giorno che ho iniziato ero in spiaggia, l’orologio segnava le sette del mattino minuto più minuto meno e il sole era tiepido e pigro. Da sinistra mi raggiungeva il vociare della risacca fresca, dalla destra la voce della mia insegnante che sembrava mi facesse i grattini sulla schiena. Per fortuna c’erano le formiche, perché io mi sarei addormentata molto volentieri.  Ricordo d’aver  pensato fin da subito che lo yoga fosse la cosa più bella che avessi mai provato a fare; certo, dovevo lavorare ancora un po’ sulla concentrazione, ma la pratica mi rilassava 15 anni fa e mi rilassa (mille volte più consapevolmente) ancora oggi.

Ma ora tu ti starai chiedendo: non era un blog per freelance con il pallino della scrittura? E che centra la scrittura con la pratica yoga?

D’accordo, siediti, schiena bella diritta e senti qui.

Yoga come la scrittura. Sono in astinenza da yoga: per cui visto che il mio maestro non è ancora rientrato e la pratica solitaria con una bambina di un anno in casa è piuttosto difficoltosa, ho pensato bene che di yoga avrei potuto scrivere. Cosa ci azzecca la scrittura con lo yoga? Hanno in comune molto più di quel che ci si aspetti e praticare l’una disciplina, significa migliorarsi come persona e come scrittore.

La preparazione

Prepararsi alla pratica yoga è importante, non solo per la pratica in se, ma pure per quel che può insegnare allo scrittore. La preparazione è quasi meglio della pratica: ti metti scalzo, stendi a terra il tappetino,  congiungi i palmi delle mani al petto e saluti il maestro, a occhi chiusi ti dai il benvenuto in quel piccolo angolo di paradiso nel quale ti trovi e in piedi ti saluti. Respiri  lentamente interrogando tutti i muscoli del corpo: fai una sorta di conta e quelli che in quel momento non servono li mandi in vacanza.  Lentamente inizi a sentirti, e la cosa non accade tutti i giorni. Ascoltarsi e ascoltare il proprio respiro è cosa da pochi eletti. Tutto d’altronde parte del respiro, proprio come accade quando ci si prepara alla stesura di un articolo. Mi siedo, raddrizzo la schiena, faccio fare alla mia testa almeno due giri, dall’uno e dall’altro lato, modulo il mio respiro, trovo la concentrazione e poi giù, a picchiettare sui tasti. Coltivare il rituale della preparazione è importante, confortante, ti inoltra nel favoloso mondo della concentrazione: d’altronde chi ben comincia…

La tua palestra

Quando riuscivo a praticare a casa la stanza adibita allo yoga era un ambiente sacro, mio solamente, essenziale, ordinato e profumato di aria fresca e timo. La palestra che mi accoglie tre volte alla settimana invece profuma di legno e incenso, scricchiola leggermente sotto il passo di chi la frequenta e a tutti gli effetti è una zona franca: la dentro non arrivano sms fastidiosi, mail noiose, malumori e musi lunghi. Stessa cosa per il mio piccolo ufficietto: essenziale, lineare e ordinato. Profuma di caffè e tisana al mirtillo e la sedia scricchiola ad ogni mio movimento insolito. Il relax che mi garantisce l’ambiente nel quale pratico yoga mi ha consigliato di imporre le stesse regole anche alla mia palestra – ufficio. Quando scrivo diventa zona franca: sono bandite le distrazioni, gli sms fastidiosi, le mail noiose, il malumore e musi lunghi. Come? Semplicemente cancellando le distrazioni, piacevoli e spiacevoli.

La pratica quotidiana

Lo dicono in tanti, piuttosto illustri e da sempre, eppure questo “consiglio” è preso spesso sotto gamba. Scrivere tutti i giorni è importante, e anche quando non ho con me il mio computer, una penna o un foglio io scrivo ugualmente, con la mente, e che articoli scrivo! Vaneggiamenti di una freelance a parte, se la costanza non è il tuo forte, lo yoga può aiutarti. Anche dello yoga si dice che praticare ogni giorno, anche per pochi minuti, è piuttosto utile. I benefici, esattamente come per la scrittura, si vedono fin da subito. Lo yoga ti aiuta a dimenticare quel fastidioso mal di schiena  e ti rende un freelance più felice, la scrittura quotidiana ti aiuta a trovare con maggiore facilità le parole che cercavi.

Per fortuna alla lunga l’una e l’altra cosa creano dipendenza.

La posizione del freelance

Se scrivo con la schiena diritta e non sprofondo lentamente ma inesorabilmente verso il monitor dopo pochi minuti di lavoro lo devo tutto allo yoga. E’ una delle prime cose che mi hanno insegnato. Hai presente la tua testa? D’accordo, sulla cima del capo immagina sia fissato un filo teso verso il soffitto. Per raddrizzare a dovere la tua schiena non devi far altro che immaginare il filo in perenne tensione. Non solo sarà piacevole nell’istantaneo, ma a fine giornata non assomiglierai a Montgomery Burns. Mi dici niente?

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Il respiro contro l’ansia

Praticare yoga ti insegna a respirare (e a non respirare) in una marea infinita di modi diversi. Ad un freelance serve davvero imparare a respirare? Direi di sì, oltre che per vivere, il giusto respiro ti aiuta ad affrontare con maggiore consapevolezza le ansie e i problemi che quotidianamente incontriamo. Non ci crederai, ma alcune situazioni fastidiose possono essere allontanate dal nostro stomaco semplicemente espirandole via. Provare per credere! Tutto merito della concentrazione.

Fluido come il giusto ritmo

Non è cosa da sempre ma delle volte mi accade di praticare yoga come una yogin a cinque stelle: i movimenti sono fluidi e i primi  “saluti al sole” scivolano via senza fatica né sforzo. In quei giorni le posizioni vengono da sole, e a me sembra di danzare, visto che, raggiunta la concentrazione trovare il giusto ritmo, fluido e personalissimo, è un gioco da ragazzi. La fluidità nello yoga mi ricorda molto da vicino la sensazione che provo quando la scrittura fila liscia come una goccia d’olio sul pane. Cosa mi ha insegnato lo yoga? Che con la concentrazione il ritmo viene da solo.  D’altronde quando la mente è libera e soddisfatta, la concentrazione alle stelle, le dita volano sulla tastiera e il ritmo della scrittura è piacevole e naturale; come lo riconosci?  Lo senti dal meraviglioso ticchettio dei tasti che sembra non si voglia più fermare, la musica più bella che ci sia per una vecchia freelance come me.

La concentrazione del freelance

Yoga è anche e soprattutto concentrazione. Ognuno la raggiunge a suo modo, io sfruttando la giusta respirazione, socchiudendo gli occhi, toccando con i piedi il pavimento, lasciando che i rumori intorno mi sfiorino ma non mi prendano e sentendomi, sentendomi per davvero, perché quando pratico yoga la cosa davvero importante sono solo io e lo yoga. Questo insegnamento yoga è forse uno dei più utili da rapportare al mondo del freelancing: il freelance che ha trovato la concentrazione è a metà dell’opera e con una bambina in casa, grugniti di Peppa Pig ad ogni ora del giorno e della notte, palline disseminate ovunque e bibi da lavare come se li avessero regalati (sporchi) al supermercato, saper raggiungere la concentrazione mi ha salvato il lavoro e pure la vita.

Per approfondire

Se l’argomento ti interessa, se stai pensando che lo yoga è quel che ti manca, potresti leggere un interessantissimo quaderno della grande Luisa Carrada; il pdf si divora!

Cosa ne pensi?

Pratichi yoga? Ti ha aiutato a migliorarti professionalmente?

 

Di Claudia Zedda

Sono una scrittrice cagliaritana, web content, laureata in lettere moderne con indirizzo socio antropologico, ricercatrice indipendente e creativa cronica. Ho pubblicato due saggi tutti incentrati sulla tradizione sarda (Creature Fantastiche in Sardegna ed Est Antigoriu), un romanzo (L'Amuleto) e oltre ad esserefreelance.it gestisco il sito www.claudiazedda.it, www.bottegakreativa.it e www.koendi.it Visitali per conoscermi meglio!

3 commenti a “7 motivi per cui un web writer dovrebbe praticare yoga”
  1. wow è stupendo il tuo sito-blog sul lavoro e stile di vita freelance, grazie, sono una neofita curiosa e motivata del campo e ho davvero tutto da imparare. me lo spulcerò tutto!!!!! 🙂

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