Credo sia un problema che grosso modo tutti gli scrittori freelance debbano affrontare almeno una volta nella vita. E’ un dramma rendersi conto che la propria passione è diventata improvvisamente un lavoro.

Insomma, i primi tempi tutto è dannatamente romantico, un poco come quando ci si innamora. Si flirta, ci si conosce meglio, si sta insieme, si convive e poi magari ci si sposa.

Ecco, uno scrittore freelance professionista, che di scrittura vive, ha deciso di sposarsi con il proprio lavoro, e il matrimonio, si sa, non è tutto rose e fiori.

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Passione a lavoro

Per chi possiede la passione per la scrittura, avere consapevolezza di poterla trasformare in una fonte di guadagno è quando ti meglio ci si possa augurare.

I primi tempi sono davvero eccitanti e la mattina, raggiunto il proprio laboratorio creativo (che il più delle volte è il piccolo studio a pochi passi dalla cucina e dalla camera da letto) si ha una incontenibile voglia di mettersi al lavoro. D’altronde ogni giornata è una sfida che aiuterà a diventare un professionista a cinque stelle, ad ogni cliente che passa si impara sempre qualcosa di nuovo e pian pianino arrivano le prime gratificazioni. E’ meraviglioso ricevere i primi compensi, è meraviglioso capire di essere per davvero un libero professionista che vive di scrittura.

Poi? Poi la passione diventa lavoro, ed il lavoro per quanto vario possa essere, alla lunga annoia. Se qualcuno me lo avesse detto anni fa, non ci avrei creduto, ma a tutto si fa l’abitudine, anche a realizzare i propri sogni. E allora? L’unica soluzione è cambiare lavoro?

Non direi proprio, sarà sufficiente riaccendere la fiamma, innamorarsi ancora della scrittura, appassionarsi ancora al proprio lavoro. E già, perché per un professionista di lavoro si tratta, ma non dimenticarlo, c’è lavoro e lavoro.

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Come riaccendere la fiamma

Se il tuo lavoro fosse una bella ragazza ti consiglierei di portarla a cena fuori o di organizzare un fine settimana romantico, ma dato che parliamo di scrittura temo sarebbe inutile trascorrere con il tuo computer una serata a lume di candela.

Le soluzioni sono ancora più semplici e certamente meno dispendiose.

Prenditi una vacanza. Ho già parlato altrove del potere delle vacanze. Staccare la spina per qualche giorno darà respiro al tuo cervello. Presto o tardi la voglia di scrivere tornerà, non dimentichiamocelo, si tratta di una passione e le passioni sono come i vizi, difficilmente si perdono.

Rispolvera i ricordi. Ricordi i giorni durante i quali sognavi di vivere di scrittura? Ricordi quando sognavi di diventare scrittore? Bene. Sorridi. Non è quello che sei ora?

Nuovi obbiettivi. Sono come l’acqua per un freelance assetato. Devi mettertene sempre di nuovi, come si potrebbe vivere senza? Come si potrebbe creare senza stimoli? Ovviamente fissane alcuni a lungo termine, di quelli che richiedono sforzi non da poco per essere raggiunti, ma non dimenticare di fissarne alcuni a portata di mano: il successo è sempre un buon incentivo.

Lavora per te. Scrivere per gli altri, specie se particolarmente esigenti, può essere davvero molto soddisfacente, ma non dimenticare il gusto di scrivere per te. Un diario, un blog personale, un ebook che pensi di pubblicare, un romanzo a cui stai lavorando da tempo sono delle ottime idee.

Di scrivere per se stessi non ci si stanca mai, e riscoprirne il gusto potrebbe aiutarti a riaccendere il vecchio fuoco.

Cosa ne pensi?

Mai trovato in questa stessa situazione? Come ti sei rinnamorato del tuo lavoro?

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Photo Credit: http://happythings.tumblr.com/post/4049995690

Di Claudia Zedda

Sono una scrittrice cagliaritana, web content, laureata in lettere moderne con indirizzo socio antropologico, ricercatrice indipendente e creativa cronica. Ho pubblicato due saggi tutti incentrati sulla tradizione sarda (Creature Fantastiche in Sardegna ed Est Antigoriu), un romanzo (L'Amuleto) e oltre ad esserefreelance.it gestisco il sito www.claudiazedda.it, www.bottegakreativa.it e www.koendi.it Visitali per conoscermi meglio!

2 commenti a “Freelance: I loved to write”
  1. Ciao, non sono uno scrittore ma uno sviluppatore web.
    Essere freelance secondo me è prima di tutto credere in sè stessi e nelle proprie capacità, non in quelle di altri (leggi: il capo) che molto spesso non vanno nella nostra direzione. Significa inoltre costruire qualcosa per sè stessi, costruire la propria vita, la propria personalità, la propria credibilità, la propriaesperienza.
    Si, capita che tutto diventi “noioso” e quotidiano quindi dico sempre di lavorare a “progetti propri” e non solo a quelli dei clienti. Costruire qualcosa di proprio ed usarlo anche quando il lavoro manca, non solo quando manca lo stimolo.

    Ad ogni modo, ottimi consigli
    un saluto
    Daniele

  2. Ciao Daniele,
    Essere Freelance è per gli scrittori sì, ma anche per tutti quelli che lavorano sul web in piena autonomia; è per questo che il più delle volte le considerazioni che vanno bene per un writer calzano a pennello anche per uno sviluppatore! Quindi grazie per aver condiviso con noi quello che è il tuo segreto (per altro ottimo :)) per non rendere mai noioso il tuo lavoro. A presto!

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